Quando ci muoviamo in natura può capitare di avere dubbi di orientamento, sulla direzione che abbiamo preso, oppure di non sapere dove ci troviamo esattamente. Probabilmente ti sarà capitato di camminare nel bosco e perdere l’orientamento.
Orientarsi in montagna: ecco 10 diverse tecniche per non perdersi in montagna!
Vediamo allora come orientarsi nel bosco, per evitare di perdersi mentre si fa attività in montagna. Ti presento dieci metodi con cui “ritrovare sempre la bussola”!
Orientamento in montagna con la mappa
La carta è un supporto fondamentale sul quale è rappresentato tutto il territorio.
Se facciamo coincidere la rappresentazione con la realtà, per esempio attraverso il riconoscimento di 2 o più elementi, potremo muoverci con più sicurezza e maggiore consapevolezza. Ciò presuppone un minimo di padronanza della lettura della carta escursionistica o topografica e delle curve di livello.
Orientarsi con la bussola
La bussola è lo strumento per eccellenza dell’orientamento.
L’ago della bussola punta il nord magnetico ed è quindi molto semplice determinare le direzioni principali Nord, Sud, Est e Ovest.
Con la bussola si può misurare l’azimut, cioè l’angolo rispetto al Nord che definisce la direzione di un elemento relativa al punto di misurazione. In questo modo possiamo determinare la direzione da seguire per raggiungere un luogo o un elemento da raggiungere.
Orientarsi con l’orologio a lancette
Se non disponiamo della bussola. un oggetto che possiamo usare in alternativa è l’orologio a lancette: può diventare una bussola di emergenza. Infatti, la lancetta che segna le ore sull’orologio e la linea del mezzogiorno formano un angolo nel quale è compresa la direzione Nord-Sud. Quindi, si deve puntare la lancetta delle ore verso il sole.
Tecniche naturali di orientamento in montagna
La natura ci offre molti segni utili all’orientamento, basta conoscerli e saperli individuare. Per esempio, un mito da sfatare è il muschio come indicatore del nord: infatti la presenza di muschio dipende da molti fattori; possiamo trovarlo ovunque ci sia abbastanza umidità. Quindi, questa regola vale solo se ci troviamo su versanti omogenei particolarmente esposti a sud: allora in quel caso il muschio vale come indicatore del nord.
Orientamento in montagna con il sole
L’elemento naturale più importante per orientarsi è sicuramente il sole.
Visto dall’emisfero settentrionale, il sole è posizionato:
- ad est durante l’alba
- a sud a mezzogiorno
- a ovest al tramonto
- non è mai verso Nord
Quando il sole si trova nelle fasi intermedie non è immediato individuare le direzioni, ma per determinare la sua posizione rispetto ai punti cardinali possiamo suddividere il cielo in porzioni equivalenti alle ore del giorno.
Orientarsi con le ombre
Se prendiamo un oggetto, per esempio un bastone, lo posizioniamo in verticale sul terreno in modo che sia esposto al sole, produrrà un ombra che si sposterà al passare del tempo. Il movimento dell’ombra avviene lungo una linea che va da ovest ad est: a questo punto… lascio a voi capire dove si trovano il nord e il sud!
Orientarsi con la vegetazione
La vegetazione è un ottimo indicatore per l’orientamento. Le piante come cespugli, siepi e le chiome di alberi sono più folti sul lato rivolto a sud, dove ricevono più luce. Ne abbiamo conferma anche dagli anelli di crescita interni di un albero: sono ridotti di spessore verso nord, dove non arriva luce solare diretta.
Orientarsi con i venti
La famosa Rosa dei Venti ci offre indicazioni sulle precise direzioni di provenienza dei venti principali:
- Tramontana da Nord,
- Ostro da Sud,
- Ponente da Ovest,
- Levante da Est,
- Scirocco da Sud/Est,
- Grecale da Nord/Est,
- Maestrale da Nord/Ovest
- Libeccio da Sud/Ovest.
I venti sono fondamentali, per esempio, per orientamento nei deserti, dove le dune di sabbia si formano secondo i venti predominanti. Durante le traversate del deserto ci si orienta tramite la forma delle dune e il tipo di vento che le ha formate.
Orientarsi con un ago magnetizzato
Un semplice ago da cucito se subisce un processo di magnetizzazione si carica su un estremo positivamente e sull’altro negativamente. Queste cariche fanno sì che l’ago sia attratto dal flusso magnetico terrestre e che quindi si disponga lungo la linea Nord-Sud.
L’orientamento notturno
La notte è il momento ideale per fare orientamento, perché il cielo – in condizioni di buona visibilità – ci rivela il nord e altre direzioni, senza dover fare grandi calcoli astrofisici.
Orientarsi di notte: con la stella polare e le costellazioni.
Attualmente ci troviamo in un periodo geologico nel quale la stella polare ci appare come una stella fissa situata al centro della volta celeste: essa ci indica il Nord.
Per individuare la Stella Polare, la cosa più immediata da fare è riconoscere le costellazioni di riferimento: l’Orsa Minore di cui fa parte; oppure l’Orsa Maggiore, Cassiopea e in inverno Orione.
Orientamento notturno: con la luna
La Luna è assolutamente affidabile: possiamo orientarci con le sue fasi.
- Quando è calante, la gobba è rivolta verso Est (Luna a forma di C),
- Quando è crescente, la gobba è rivolta verso l’Ovest (Luna a forma di D).
Per concludere, ricordiamoci sempre che l’orientamento è una disciplina complessa, va studiata e praticata. Non bisogna mai improvvisare né sottovalutare gli ambienti: per svolgere attività in montagna e nei boschi – anche facilmente fruibili – occorre preparazione e molta attenzione.