Canyoning: dove si pratica il torrentismo in Italia?
In Italia il canyoning o torrentismo può essere praticato quasi su tutto il territorio nazionale: fanno eccezione la Pianura Padana e il Tavoliere delle Puglie.
C’è da dire, però, che le caratteristiche climatiche e del territorio differenziano in maniera sostanziale la fruizione.
Il clima per fare canyoning o torrentismo in Italia
Per ciò che riguarda il clima, incide per la temperatura: in certe zone dell’arco alpino le cascate di alcuni percorsi possono ghiacciare già ad ottobre.
Non solo, anche la quantità d’acqua che si riversa sul terreno attraverso piogge e temporali è un aspetto da tenere in considerazione. Solitamente, la gran parte dei percorsi più emozionanti ha una portata d’acqua che consente di fare torrentismo in totale sicurezza e lascia spazio dal divertimento.
Troppa acqua può diventare un problema, a volte anche insuperabile; così come – d’altra parte – poca acqua può togliere tutto il fascino della discesa canyoning.
In base alla conformazione delle montagne in cui si trovano i diversi percorsi, possiamo avere dei canyon che differiscono – anche di molto – per:
- acquaticità;
- verticalità;
- impegno tecnico;
- impegno fisico.
Le difficoltà tecniche nel canyoning o torrentismo
Di solito, le difficoltà tecniche sono in gran parte legate alla quantità di acqua presente all’interno, e in secondo luogo alle caratteristiche morfologiche del percorso:
- altezza delle cascate;
- pendenza delle cascate;
- accessibilità.
Il territorio dell’Italia è ottimo per praticare canyoning o torrentismo.
Sulle Alpi italiane, per esempio, ci sono degli splendidi percorsi per la pratica del canyoning.
Sebbene la quantità di percorsi per chilometro quadrato non ha niente a che vedere con quello che è possibile trovare in alcune parti dell’arco alpino, anche in molte parti dell’Appennino ci sono percorsi ideali per la pratica del torrentismo.