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Canyoning in Molise. Il torrentismo nel Matese: Callora e San Nicola

Canyoning in Molise. Il torrentismo nel Matese: Callora e San Nicola

Indice

Il Molise esiste ed è bellissimo. Almeno per la parte che ho conosciuto io andando per torrenti: il Matese. In questo pezzo di regione, ci sono due forre poco conosciute che sono due piccoli gioielli: il Callora e il San Nicola. Il primo si trova a Roccamandolfi e il secondo a Guardiaregia all’interno di un’oasi del WWF.

Canyoning in Molise: torrentismo al Callora

Il Callora più lungo, meno verticale e con tuffi e toboga, il secondo, un solo tuffo ma con calate alte, in particolare con una sequenza di tre calate molto belle di cui le ultime due di 30 e 40 metri circa. Insomma, se volete passarvi un bel week end, in un posto poco esplorato, beh il Matese fa per voi.

Se poi volete passarci ancora più tempo in zona ci sono almeno altre tre forre da visitare: il Peschio Rosso, il Titerno (sempre in Matese ma nel lato campano) e San Michele a Foce (questo dentro un parco e si deve richiedere il permesso).

Ritornando al Callora e al San Nicola sono due forre vicine (distano un 40 minuti l’una dall’altra) è possibile pensare ad una doppietta.

Canyoning in Molise: torrentismo al San Nicola

Lo scorso giugno Recovery Energy  ha organizzato appunto un week end di scoperta del Matese attraverso queste due forre. Dato che il San Nicola, proprio per la sequenza intermedia delle tre calate non è proprio banale da affrontare per neofiti, è stato chiesto ai partecipanti che si partecipavano alle uscite di venire il venerdì pomeriggio in una palestra di roccia per imparare o meglio per prendere dimestichezza con alcune manovre. Il gruppo era composta da sei persone di cui almeno tre molisani che volevano conoscere la propria regione da una prospettiva nuova. Devo dire che raramente ho visto dei neofiti tanto interessati ad imparare la parte tecnica.

Il sabato siamo entrati al San Nicola. Oltre al gruppo e il sottoscritto ci hanno accompagnato altri due torrentisti esperti (Sophia e Alessandro) che mi hanno aiutato nel rendere la progressione più fluida e veloce (soprattutto nella sequenza intermedia). Come dicevo capita a pochi neofiti (senza quasi nessuna preparazione) poter fare una sequenza di calate di questo tipo con due pozze pensili in mezzo.

Sono stato contento che, come Recovery Energy, abbiamo creato quest’occasione e ancora più contento che abbiamo fatto fare una bella esperienza a futuri (spero) torrentisti. Grande soddisfazione a livello personale far scoprire a qualcuno dei posti nuovi, vedere le persone cimentarsi e sfidare le proprie paure.

Il giorno dopo abbiamo percorso una forra più ludica: il Callora. Il Callora non presenta grandi calate e ad eccezione di una prima parte è molto più aperto ma altrettanto bello. Ci sono un paio di tuffi, un toboga sicuro e uno da provare.

La domenica al gruppo del giorno prima si è unito un secondo gruppo per cui eravamo quasi una ventina di persone. Anche in questo caso sono stato molto contento nel vedere come chi era venuto con noi il giorno prima si sia mosso dentro il torrente con assoluta naturalità, come se lo facesse da secoli. È stata sicuramente una giornata più rilassata vissuta con altre emozioni, più giocosa e medo diciamo adrenalinica e sfidante.

Insomma, il San Nicola ti aiuta a sfidare i tuoi limiti e le tue paure mentre il Callora ti riconcilia con la vita e la natura mostrandoti il lato ludico di questa disciplina. In conclusione, abbiamo passato un bel week end all’insegna delle emozioni forti il sabato con delle belle verticali e del gioco la domenica con tuffi e toboga.

La condivisione è esperienza ed emozione!

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I punti riportati di seguito sono le cose che consideriamo essenziali per una progressione di un attrezzista in un canyon di media difficoltà. Ovviamente, ogni percorso di canyoning richiede una configurazione su imbraco specifica. Longe a due rami la longe deve essere in corda dinamica. Da qualche anno sono uscite sul mercato diversi modelli di longe regolabili che facilitano in modo sostanziale la progressione. Il nostro suggerimento è di mettere il regolatore su longe di posizionamento (corta) e di utilizzare una corda di piccolo diametro sempre che intera, in modo da facilitare lo scorrimento della stessa all’interno del regolatore. Le

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Ci sono una serie di informazioni importanti che possiamo raccogliere da una guida cartacea o digitale quando ci apprestiamo a organizzare una uscita in un canyon che conosciamo. Quasi tutti i manuali riportano delle info, alcune essenziali, altre meno. Le prime vanno raccolte e interpretate, le seconde possono essere tralasciate. Le informazioni essenziali Tra le info essenziali abbiamo: Ingresso e uscita (punti e itinerari) Calata più alta – per sapere che corda portare Tipo di roccia – per valutare insieme allo stato degli ancoraggi cosa mettere nella sacca d’armo e per valutare la dinamiche delle piene Stato degli ancoraggi Lunghezza –

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