Canyoning, rafting e survival possono essere considerati discipline olimpiche? Se avete qualche dubbio, allora questo articolo fa per voi. Sì, perché chi ci segue sa bene che, nei primi 15 giorni di settembre si sono tenute a Subiaco le prime “Olimpiadi dell’Outdoor”.Una manifestazione che sembrava impossibile e che ha coinvolto 60 ragazzi e ragazze che si sono allenati e si sono sfidati goliardicamente su tutte e tre le discipline. Vediamo cosa è successo.
L’idea
Nulla può spiegare meglio dei video che abbiamo realizzato il contenuto dell’evento. Ma può essere interessante raccontare la genesi di questa manifestazione che ha avuto un’accoglienza di pubblico straordinaria.
Tutto è nato dalla segnalazione di un finanziamento messo a bando dalla Regione Lazio per attività ludico-sportive che avessero come obiettivo la valorizzazione del territorio e lo sviluppo sociale e relazionale post-lockdown di ragazzi e ragazze dai 12 ai 19 anni.
All’interno del nostro team è stata lanciata l’idea di far provare e far vivere da vicino alcuni sport di natura ad adolescenti che non avevano mai avuto l’occasione di provarli. Una sorta di allenamento in ambiente che culminava in una vere e proprie Olimpiadi a team in cui i partecipanti avrebbero potuto confrontarsi su quanto imparato nei giorni di preparazione. L’idea era ambiziosa, i tempi erano ristrettissimi la paura di non farcela era tanta. Ovviamente abbiamo accettato la sfida.
L’evento
La struttura dell’evento, completamente gratuito per i partecipanti, era abbastanza semplice, anche se estremamente impegnativa dal punto di vista organizzativo e logistico. Tutti i ragazzi hanno fatto 7 giorni di formazione specifica sulle tre diverse discipline e due giorni di competizione.
La parte di formazione era suddivisa in tre giornate di canyoning, nuoto in corrente ed esercizi di acquaticità, due di rafting e tre di survival, orienteering e problem solving. Ogni squadra, composta da 10 persone, ha potuto provare e allenarsi su tutte le discipline. Gli ultimi due giorni, abbiamo riproposto le stesse discipline, mescolando i team, in una serie di circuiti serrati, impegnativi e divertenti.
I risultati
Dal punto di vista organizzativo è stato un grande successo sia per la partecipazione (abbiamo dovuto dire di no a molte persone) sia per i feedback che ragazzi e genitori ci hanno dato. La richiesta più pressante è stata:
“quando organizzate la prossima?”
Dal nostro punto di vista, tuttavia, la parte più gratificante è stata vedere i partecipanti aiutarsi tra loro, uscire, scherzare e ridere insieme anche dopo l’orario di fine attività. Siamo stati testimoni, in alcuni casi, di una vera e propria trasformazione di alcuni ragazzi e ragazze che hanno scoperto luoghi e passioni che non credevano neanche di avere.
Molti genitori ci hanno riferito che al loro ritorno a casa i figli non parlavano altro che di Olimpiadi, di quello che avevano vissuto e di quello che avrebbero fatto il giorno successivo. Per noi sono stati un impegno e una responsabilità enormi, ampiamente ripagati dai sorrisi di ragazzi e ragazze che abbiamo avuto l’opportunità e la fortuna di accompagnare in un percorso di esplorazione e conoscenza della natura… e di loro stessi. Siamo sicuri che l’esperienza che hanno vissuto insieme a noi e ai loro compagni, sarà un ricordo indelebile che porteranno con loro per molto tempo.
Non possiamo non ringraziare la Regione Lazio per questa opportunità, Vivere l’Aniene per l’appoggio logistico e tecnico-organizzativo, i genitori che ci hanno affidato i loro figli, ma soprattutto i ragazzi e ragazze che si sono fidati delle nostre parole quando abbiamo chiesto loro di non fermarsi alle prime difficoltà, di provare, di sbagliare e di superare le loro paure.
Grazie.