Dopo il successo del precedente articolo “I 7 posti più belli dove abbiamo fatto canyoning”, abbiamo pensato di replicare con una seconda puntata.
Dato che l’Italia e le catene montuose europee più vicine ci regalano un’infinità di percorsi, la possibilità di scelta è così ampia che possiamo anche prevedere una terza puntata.
Per ora concentriamoci su questa.
Aniene (Lazio)
Chi è di Roma salterà sulla sedia. L’Aniene è un affluente del Tevere – il fiume di Roma – noto per il suo inquinamento.
Quello di cui vi vogliamo parlare è la parte alta del fiume Aniene, di fatto un altro pianeta.
Le acque dell’Aniene erano famose dal tempo dei Romani che per alimentare la città con queste apprezzatissime acque, hanno costruito ben 4 acquedotti.
Nei pressi di Subiaco, l’acqua dell’Aniene è particolarmente limpida e ha scavato nella roccia ambienti che si stenta a credere siano reali, anche perché invisibili dall’esterno.
Il fiume, che scorre senza grandi cascate nella lunga Valle dell’Aniene a ridosso della catena dei Monti Simbruini, nei pressi del Laghetto di San Benedetto, diventa una breve ma maestosa forra per un piccolo tratto che non è possibile vedere in nessun modo se non dall’interno.
L’abbiamo attrezzata per una percorrenza canyoning e finalmente abbiamo permesso a centinaia di persone di poter godere – con rispetto – di un capolavoro della natura.
Mai provato? Allora dovete rimediare!
Fosso Campione (Umbria)
Il gioiello del centro Italia. Uno dei più bei percorsi canyoning in Italia. A 20 minuti da Orvieto, tra le alture che sovrastano la valle del Tevere, si trova un percorso che ha dell’incredibile.
Anche in questo caso, per apprezzare l’ambiente paradisiaco, bisogna letteralmente immergersi nelle sue acque.
La vista dal piccolo paese di Prodo, che si affaccia sulla valle e che permette di seguire il corso del torrente fino al Lago di Corbara, non lascia trapelare nulla delle bellezze che nasconde.
Che aspetti, quindi? Infila la muta e tuffati nelle sue acque.
Se, però, non sei un esperto, non preoccuparti. Qui accompagniamo centinaia di persone anche alla prima esperienza.
Fossaceca e Malanotte (Abruzzo)
Qui siamo sul versante teramano del Gran Sasso, dove di trovano tre forre quasi parallele che si incontrano in un grande anfiteatro.
Di particolare bellezza e severità, Fossaceca e Malanotte, a dispetto del loro nome inquietante, possono essere discesi anche da persone senza grande esperienza nel canyoning, con un minimo di forma fisica o qualche precedente uscita alle spalle.
Gli ambienti che nascondono valgono bene una due giorni in questa splendida parte di Abruzzo.
Nella foto dell’anfiteatro, si può osservare anche la cascata del Pisciarellone: un salto di circa 130 metri per chi vuole provare emozioni forti.
Cascata dei Gracchi (Marche)
A proposito di anfiteatri, anche qui dall’esterno non ci si rende conto delle emozioni che ci può regalare il percorrere le vie dell’acqua.
Qui nella foto, durante un canyoning nelle Marche, abbiamo una vaga idea del salto a strapiombo della famosa Cascata dei Gracchi all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Anche qui non abbiamo resistito e ci abbiamo portato clienti dal cuore impavido.
Da fare almeno una volta nella vita.
Val Zemola (Friuli Venezia Giulia)
Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia si trova un orrido nascosto tra le pieghe della montagna che risulta accessibile ai più.
Se si ferma la macchina sul ponte che lo attraversa, non si riesce a vedere quasi nulla, ma si può ben sentire il rombo dell’acqua in fondo alla gola.
L’acqua scorre tra alte pareti in un ambiente tanto severo quanto bellissimo.
È un percorso adatto a torrentisti esperti, in grado di regalare emozioni forti.