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Cascata delle Marmore

Terni, Umbria - Valnerina

Natura

La Cascata delle Marmore, con un dislivello complessivo di 165 metri è tra le più alte d’Europa. Si trova in Umbria, a circa 7 km da Terni, in Valnerina, all’interno di un grande parco naturale, il Parco Fluviale del Nera. Infatti, la cascata si forma dal fiume Velino che, in quel tratto, defluisce dal lago di Piediluco e si tuffa nella sottostante gola del Nera. È una cascata a flusso controllato, utilizzato per la produzione di energia idroelettrica, quindi non è sempre aperta a pieno regime.

Attività

Il Parco Fluviale del Nera è attrezzato, a pagamento e l’apertura avviene con orari variabili in base alla stagione. All’interno del Parco è possibile fare rafting e hydrospeed, mentre tutta la zona circostante della Valnerina si presta molto bene per lo svolgimento di diverse attività outdoor.
Recovery Energy, organizza uscite di canyoning torrentismo alla Forra del Casco e a Roccagelli. La Forra del Casco dista pochi chilometri dalle Marmore ed è una vera perla nascosta tra le pieghe della montagna, in un ambiente piacevole e fresco, con discese semplici ma molto suggestive, fino ad una splendida cascata di 28 metri che si affaccia sulla valle. La Forra di Roccagelli, sempre situata nell’area circostante, è più semplice, ma molto carina e la percorriamo anche con i bambini. 
Oltre al torrentismo, se siete appassionati di arrampicata, ci sono diverse falesie tra Arrone e Ferentillo. In particolare, per il free-climbing, a Precetto di Ferentillo si trova una falesia che prevede oltre 500 percorsi di varia difficoltà, con livelli differenziati per tipologia e conformazione rocciosa.

Storia

La leggenda narrata dallo Gnefro (gnèfru nella cultura popolare umbra è una creatura leggendaria simile a un folletto che è solita vivere nei pressi della cascata e lungo il fiume Nera) racconta di una creatura fatata, la ninfa di nome Nera, che si innamorò del giovane pastore Velino. Per i due era difficile frequentarsi perché appartenevano a due mondi troppo diversi: infatti, le regole non consentivano l’amore con gli esseri umani e Giunone, infuriata, trasformò la ninfa Nera in un fiume. Velino, temendo che la sua amata stesse annegando in un fiume che prima non c’era, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore per salvarla. In quel momento intervenne Giove che, per salvarlo da una morte certa, lo trasformò in acqua durante il volo. Fu così che Velino, salvo, si ricongiunse con Nera per l’eternità.

Turismo

A pochi minuti dalle Marmore, si trova Piediluco, che dal 2016 fa parte del club I borghi più belli d’Italia. Il paese si affaccia sull’omonimo lago, rinomato per la pratica di canoa, canottaggio e kayak, nonché sede del Centro Nazionale di Preparazione Olimpica di Canottaggio e più volte location di gare nazionali e internazionali di tale disciplina. Il verdeggiante parco adiacente al lago è ben curato e attrezzato con un parco giochi per bambini. 
In Valnerina zona segnaliamo anche la Greenway del Nera, un insieme di sentieri sterrati percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo, che costeggiano il fiume Nera. Gli itinerari si estendono a formare un anello ben definito di circa 180 chilometri e comprendono itinerari Benedettini, la via Francigena di San Francesco e la ex-ferrovia Spoleto Norcia
Per una deviazione storico-culturale a Ferentillo è possibile visitare l’Abbazia di San Pietro in Valle. Edificata nel VII secolo, unisce arte e storia e rappresenta uno dei monumenti più importanti non solo della Valnerina ma anche dell’Umbria
Ma l’area della Valnerina è fantastica anche dal punto di vista culinario. La stragrande maggioranza dei paesini e castelli nei dintorni di Terni organizza ogni anno, periodi estivi e autunnali di sagre. Tra i piatti tipici le pappardelle ternane al cinghiale, gli gnocchi quadrati alla Collescipolana conditi con fagioli e sugo di salsiccia di maiale, piatti di cacciagione come il cinghiale alla cacciatora e la Faraona alla leccarda. Infine, per gli appassionati di amari è possibile gustare il Viparo (tipico liquore amaro di Terni), un infuso alcolico di erbe, radici, fiori e legni aromatici lasciato invecchiare per cinque anni in botti di castagno.

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