Ci sono attrezzature più o meno utili; ma tra le cose da portarsi dietro non deve assolutamente mai mancare l’acqua. Spesso, siamo portati a pensare al cibo come priorità, ma se dimentichiamo di portare un panino non moriremo di fame, mentre senza l’acqua rischieremo sicuramente problemi di disidratazione: un pericolo per la sopravvivenza se si permane in un ambiente esterno più tempo del previsto.
Una delle regole della sopravvivenza: la regola del 3
Non è un caso, quindi, che una delle regole della sopravvivenza, “la regola del 3”, ricorda il tempo massimo di vita senza acqua, ovvero 3 giorni e quello massimo di vita senza cibo di ben 3 settimane! È necessario sottolineare che questa regola si riferisce a condizioni ideali di salute, altrimenti il tempo si riduce di molto.
L’acqua è indispensabile perché la disidratazione compromette il controllo di molte funzioni necessarie a svolgere l’attività outdoor, genera spossatezza come per esempio per la camminata.
Quanta ne devo portare? In generale la quantità d’acqua minima per un’escursione giornaliera è di almeno 2 litri a persona, ma in funzione del percorso e della possibilità di approvvigionamento può essere utile averne con sé anche 3 litri.
L’acqua non serve solo per l’idratazione, ma può servire ad altri scopi o altre persone, quindi a maggior ragione meglio calcolarla in abbondanza.
L’acqua
In sopravvivenza tutta l’acqua, purché non inquinata, è trattabile. Esiste il potabilizzatore portatile che permette di berla direttamente da sporca, oppure se l’acqua viene prima filtrata si può purificare facendola bollire sul fuoco. Mentre in emergenza estrema di carenza d’acqua ci sono varie tecniche per reperirla, uno tra i più efficienti è il distillatore solare, ma oltre alle giuste condizioni locali necessita di materiali, seppur minimi, per costruirlo e di un tempo elevato di attesa.
In ambiente innevato la neve è una fonte d’acqua eccellente, ma evitate di “mangiare la neve” per bere! Il pericolo maggiore è quello di prendere una congestione, inoltre se non si è attenti a dove si raccoglie la neve potrebbe essere contaminata da batteri, soprattutto se è caduta da tempo. Il consiglio è di bere la neve sempre dopo averla fusa e bollita.
Una considerazione va fatta rispetto alle condizioni climatiche. Non lasciatevi ingannare dal luogo comune che in estate, con il caldo si consuma più acqua, è bene sapere che ad esempio in giornate di freddo-secco, anche in ambiente innevato, il consumo idrico raddoppia. L’aria secca asciuga più velocemente il sudore rispetto all’aria umida e questo ci fa credere che non stiamo sudando. Inoltre il freddo toglie la sensazione di avere sete, ma in realtà è possibile sudare di più in giornate di freddo-secco che in giornate di caldo-umido.
In conclusione, una buona norma è quella di “ricordarsi di bere”, idratarsi spesso e iniziare già prima dell’escursione.