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Gran Sasso
Fossaceca e Malanotte
Natura
Isola del Gran Sasso si trova sul versante teramano del Gran Sasso e deve il suo nome al fatto che anticamente era un’isola circondata dai fiumi Ruzzo e Mavone. Ubicata nel cuore di una valle denominata Valle Siciliana, dove dolci colline, campi, borghi e pascoli si adagiano ai piedi del meraviglioso “Paretone” del Corno Grande (2500 metri), da qui partono diversi percorsi di grande interesse escursionistico, che permettono di immergersi nella natura del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il Parco è stato istituito nel 1991 e rappresenta la terza riserva naturale protetta più grande d’Italia per estensione territoriale, situato per la maggior parte in Abruzzo (provincie dell’Aquila, Teramo e Pescara) e in misura minore nelle zone adiacenti del Lazio (Rieti) e delle Marche (Ascoli Piceno). Gli itinerari di questo versante, meno conosciuto di quello sud, interessano il Vallone delle Cornacchie, il sentiero geologico che risale la Valle dell’Inferno fino a Monte Aquila, la traversata dalla frazione San Pietro fino ad Assergi, passando per Vado di Corno, le vie di roccia che risalgono il Paretone a partire da Casale San Nicola e i sentieri che da Forca di Valle raggiungono Prati di Tivo.
In questa zona si trovano Fossaceca e Malanotte, due dei percorsi torrentistici che proponiamo per gli appassionati di canyoning sportivi e spesso è qui che teniamo il Corso Avanzato di Canyoning in Italia. I canyon sono incastonati nel Vallone di Fossaceca, che si trova tra la Sella di Corno Grande e la parete nord del Monte Camicia in una vegetazione di faggi, tra bianche e alte pareti rocciose.
Dall’altra parte del Corno Grande si estende l’altopiano di Campo Imperatore: tra i più vasti d’Italia e il più vasto dell’Appennino, si sviluppa per circa 75 chilometri quadrati, tra Castel del Monte, Calascio e Santo Stefano di Sessanio. Il territorio è quasi del tutto spoglio di vegetazione sia a causa del disboscamento, sia a causa dell’altezza cui si trova e in passato è stato un luogo di riferimento importante per la pastorizia e la transumanza. La natura carsica del territorio lo rende un incredibile bacino di raccolta di acqua, tra i più grandi d’Europa.
L’altopiano è collegato a rinomati borghi nelle vicinanze, tra cui Assergi, Calascio, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio ed è il punto di partenza di numerosi itinerari escursionistici percorribili a piedi, in bici o a cavallo. Il più celebre di essi è l’Ippovia del Gran Sasso, un percorso ad anello che si estende per circa 300 chilometri, recentemente riattrezzato per la sosta, che gira intorno al massiccio collegando i tre versanti aquilano, teramano e pescarese del Gran Sasso.
Campo Imperatore è anche una meta molto gettonata per gite fuori porta non a carattere sportivo-escursionistico. Specialmente durante la bella stagione, l’altopiano si trasforma in un grande “barbecue a cielo aperto” e si respira il profumo della carne abruzzese cotta alla brace, in particolare gli arrosticini.
La parte nord-occidentale di Campo Imperatore, alle pendici del Monte Portella, è quella più frequentata perché caratterizzata da strutture culturali, sportive e ricettive. Qui si trova il Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore dedicato alla coltivazione e allo studio della flora, lo storico albergo dove nel 1943 fu tenuto prigioniero Benito Mussolini e la stazione meteorologica di Campo Imperatore.
Cultura
I luoghi di interesse storico culturale della zona sono numerosi vista la presenza di borghi ad incorniciare tutta la Valle Siciliana: l’Eremo di San Nicola; il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, sorto sui ruderi di un convento fatto costruire da San Francesco; il Castello di Pagliara, risalente al IX secolo che prende il nome dall’omonimo borgo.
Non lontano da questa zona si trova Teramo, splendida cittadina che conserva i resti del suo massimo splendore di epoca medievale. Sempre di epoca medievale, tra i borghi più belli d’Italia spicca Castelli, che si trova ai piedi del Gran Sasso, è circondato da colline che degradano verso il mare ed è un luogo davvero affascinante. Il paese è conosciuto non solo per il fascino medievale delle sue abitazioni tipiche e dei viottoli in pietra, ma anche per la sua tradizione di produzione di ceramiche. Questa attività si era già sviluppata in epoca medievale, favorita dalle condizioni ambientali: vicinanza di cave di argilla, disponibilità di acque e di legna per il fuoco di cottura. Le tradizioni artigiane di Castelli trovano la loro massima espressione in quella che è stata definita da Carlo Levi nel 1963 “la cappella Sistina della maiolica” nella chiesa di San Donato, per il meraviglioso soffitto maiolicato, unico in Italia, realizzato tra il 1615 e il 1617.
Turismo
L’intera vallata, viste le sue caratteristiche è stata sfruttata particolarmente in passato anche in ambito cinematografico. Tra gli altri sono stati girati “Continuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill (1971), “Il deserto dei Tartari” con Vittorio Gassman e Philippe Noiret (1976) e “Così è la vita” con Aldo, Giovanni e Giacomo (1998); spostandoci invece verso Rocca Calascio e Castel del Monte: “Ladyhawke”, “Il nome della rosa” con Sean Connery (1986) e “The American” con George Clooney (2010).
La Rocca di Calascio è ritenuto dal National Geographic uno dei 15 castelli più belli del mondo. Oggi è purtroppo un rudere, ma in passato veniva utilizzato come punto strategico di osservazione militare, vista la sua posizione a dominare la valle. Nel 1703 venne demolito da un terremoto, ed è stato poi soggetto ad una serie di restauri di ricostruzione e conservativi che ci permettono di ammirarlo ancora in tutto il suo fascino.