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La Valle dell’Aniene è il territorio situato nel Lazio che si sviluppa lungo il corso del fiume Aniene, dalle pendici dei Monti Simbruini fino al fondovalle di Tivoli. Il suo territorio, tutelato dalla Riserva Naturale Valle dell’Aniene, viene suddiviso in base al corso del fiume Aniene:
Sebbene sia un’area fortemente urbanizzata, la Valle dell’Aniene è una zona di grande interesse naturalistico, in particolare per la presenza del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini.
Istituito nel 1983, con i suoi 30.000 ettari è l’area protetta più estesa del Lazio ed ha come finalità la conservazione, la valorizzazione, la fruizione e l’utilizzo sostenibile delle ricchezze naturali e storiche del territorio, insieme allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali. Il Parco dei Monti Simbruini confina a nord-est con l’Abruzzo, mentre a sud il suo confine è segnato dalla cresta del Monte Viglio (fino a Trevi nel Lazio), per arrivare poi a Subiaco. Le sue cime raggiungono i 2000 metri sopra il livello del mare e tutto il territorio è costellato da oltre 105 itinerari ecoturistici percorribili a piedi, più altri itinerari fruibili in MTB o a cavallo.
Una delle peculiarità dei Simbruini sono le incantevoli faggete, in particolare a Monte Livata se ne trovano tra le più grandi d’Europa. I boschi di faggio rendono l’ambiente davvero unico: immaginate l’atmosfera incantata durante una ciaspolata notturna sulla neve, tra le faggete, sotto la luce della luna piena.
Dal 2004 è stato messo a punto il reinserimento dei cervi nel Parco dei Monti Simbruini. In particolare, è stata realizzata un’area faunistica nel territorio di Cervara di Roma e tra il 2008 e il 2009 è stato possibile liberare in natura 50 animali allo stato selvatico, portando a compimento il ritorno di una specie che era assente da oltre cento anni.
La zona dei Simbruini è ricca di acque sorgive, come conferma l’etimologia “sub imbribus”, sotto le piogge. Nel 2006, a Trevi nel Lazio – nel cuore del Parco dei Simbruini, sono state scoperte dagli speleologi alcune grotte vive, cioè con sorgenti di acqua, che si estendo per oltre 1 km. Non è un caso, quindi, che attraverso 4 acquedotti di epoca romana (Anio Vetus e Novus, Marcio e Claudio), le acque della Valle dell’Aniene alimentano la parte meridionale di Roma e i Castelli Romani, servendo un milione di utenti.
La Valle dell’Aniene è interessante anche dal punto di vista storico: comuni come Tivoli, Subiaco, Castel Madama, Vicovaro e Mandela sono ricchi di testimonianze storico-artistiche, in alcuni casi millenarie. Nella parte antica di Tivoli, per esempio, c’è un’ampia presenza di rovine risalenti all’epoca medievale e più antichi siti archeologici urbani:
Tivoli è conosciuta anche per le sue terme, custodendo le acque sulfuree tra le più importanti d’Europa, importanti già all’epoca di Roma antica, definite da Plinio il Vecchio “acque Santissime” proprio in virtù delle loro proprietà terapeutiche.
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