Il canyoning è una disciplina che richiede come per tutti gli sport che si svolgono in natura un buon livello di formazione. Fare canyoning non significa solo saper fare delle manovre di corda, ma implica anche altre competenze quali la valutazione della portata, l’analisi dell’ostacolo, la pianificazione delle uscite, gestione di un gruppo, nozioni di meteorologia e idrologia e gestione delle emergenze.
Qual’è la formazione della guida canyoning
Come viene impostata questa formazione varia molto da scuola a scuola, da associazione ad associazione. Ci sono quelle che privilegiano più la parte strettamente tecnica legata alle manovre di corda e quelle che privilegiano altri aspetti più legati alla gestione del gruppo e pianificazione delle uscite.
Nella mia vita di torrentista ho frequentato vari corsi in Spagna, Francia e Italia e ho trovato una grande varietà di approcci, in parte forse dovuti al fatto che li ho fatti in tempi diversi, e nel mentre tecniche e approcci si sono evoluti, e in parte perché gli approcci delle scuole erano proprio diversi.
Da ognuno dei vari corsi ne sono uscito arricchito sia in termini tecnici di manovre apprese, sia in termini di visione complessiva della disciplina. Sarà per la mia maturità sportiva come torrentista, ma il corso che forse ho trovato più stimolante è stato quello in Francia come accompagnatore di canyoning (erogato dalla FFME) dove abbiamo passato più tempo a pianificare uscite, gestione del gruppo e pratica in ambiente che ha provare manovre di corda.
Credo che sia stato importante aver affrontato in maniera così sistematica e approfondita tutti gli aspetti legati alla gestione del gruppo e pianificazione delle uscite. Un altro aspetto molto bello è stato lo scambio tecnico che ho avuto con il mio istruttore e i miei colleghi di corso, una cosa rara da trovare anche al di fuori dei corsi.
La preparazione della Guida Canyoning
Ho cercato poi di integrare le tecniche e nozioni ricevute nei corsi con l’autoformazione e la lettura di manuali tecnici. I manuali tecnici sono degli strumenti sicuramente utili per ripassare e apprendere le manovre di corda, ma devono secondo me essere integrate – soprattutto per i neofiti – da un corso in cui le manovre vengono spiegate nella giusta prospettiva, se ne capiscono i pro e i contro e si ha la possibilità di utilizzarla in maniera più consapevole. L’esperienza è un altro fattore che ti permette un utilizzo maggiormente consapevole di un manuale.
La didattica nel percorso del torrentista
Un ulteriore aspetto importante della formazione è la didattica, quanta teoria, quanta pratica e come questa viene strutturata (quanto viene fatto in palestra e quanto in ambiente) e il formatore.
Per me non è tanto importante che un formatore sia un torrentista super esperto, che conosca centinaia di manovre, piuttosto che sia capace di entrare in relazione con l’allievo, di trasmettere la complessità della disciplina e co-costruire con l’allievo un framework che permetta di incasellare e relazionare in maniera adeguata le conoscenze, abilità e approcci impartiti durante la formazione.
Il formatore delle guide canyoning
Un buon formatore deve avere la capacità di trasmettere conoscenze, atteggiamenti, attitudini e comportamenti insieme alla capacità di promuovere il potenziale di ogni allievo in modo che quanto appreso non venga assimilato in maniera acritica, ma che sia frutto di una reale comprensione della logica che sta dietro, per esempio, ad ogni manovra di corda.
Infine, ciò che una formazione dovrebbe lasciare – a parte la conoscenza delle manovre di corda, che possono essere recuperate anche attraverso un manuale tecnico – è una maggior consapevolezza dell’ambiente in cui ci si muove, una buona capacità di lettura degli ostacoli e dei pericoli e una buona capacità di pianificazione delle uscite.