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Quarantena, tecnologia e natura

Quarantena, tecnologia e natura

Indice

Tre parole che sembrano avere poca connessione se utilizzate nella stessa frase.

Eppure, soprattutto in un periodo di coprifuoco per emergenza sanitaria, la tecnologia è uno strumento che si sta rivelando molto utile per garantirci il contatto sociale con colleghi e amici, per fare formazione, per meeting e webinar di ogni genere.
Non tutti sanno, però, che lo stesso strumento può essere utilizzato per garantirci quella che i carcerati chiamerebbero l’”ora d’aria”.
No, non stiamo parlando della passeggiata entro il raggio di 300 metri per andare a fare la spesa, attualmente uno degli sport estremi più a rischio contagio.
Stiamo parlando di come alcune evoluzione dei classici video possono aiutarci a mantenere un contatto, anche solo ideale, con l’ambiente naturale.

Progettiamo l’evasione

In questo caso, l’evasione non solo è lecita, ma anche utile.
Sempre più ricerche scientifiche concordano che il solo guardare un ambiente naturale (ad esempio fuori dalla finestra) o passeggiare in un ambiente con molte aree verdi — o, ancora meglio, in un parco — apporta notevoli benefici alla nostra salute mentale e fisica.
Fino a nuovo ordine, però, nessuno può spostarsi se non per comprovate necessità.
Che fare allora?
Ricordiamoci che l’uomo — per sua fortuna (o forse no?) — è dotato di una caratteristica unica nel mondo animale: l’immaginazione.
Quindi basta chiudere gli occhi e viaggiare?
In realtà, basterebbe anche questo, ma si può fare di meglio con un piccolo aiuto della tecnologia.
Vediamo come.

Scegli tu dove guardare

Sul web è possibile trovare una serie di “video 360°” che ci mostrano luoghi fantastici e ci permettono di scegliere l’inquadratura e la prospettiva.

A una prima occhiata possono sembrare semplici video, ma basta impugnare il mouse e provare a spostare il video per simulare l’atto di guardarci intorno. Questo semplice effetto, magari con il video a schermo intero e una buona musica di sottofondo, crea immediatamente una sensazione di immersività che risulta essere molto più coinvolgente di un bel video.
Provare per credere.
Cliccate sul video qui sotto con le cuffie alle orecchie, mettete la massima risoluzione ed esplorate una lunga sequenza di pos

Visual, musica e meditazione

con la realtà aumentata, è possibile sfruttare ambienti naturali in maniera guidata per favorire il rilassamento.

Ora immaginate di avere un visore da indossare, magari anche un bastoncino di incenso o fragranze aromatiche particolari e in breve potete letteralmente immergervi in una esperienza incredibile ed energizzante.
Questo è quello che propone, ad esempio, la società Relaxity.

Infinite possibilità

nostra immaginazione dove l’unico limite è la nostra creatività.
Qualche esempio?
Date un’occhiata a questi esperimenti di video 360° (ma immaginate l’impatto che avrebbero con un visore di realtà virtuale) e perdetevi nei meandri di mondi impossibili e affascinanti. Nel primo caso, invece di ricreare un ambiente “naturale”, è la stessa arte che diventa “natura”. Qui, colori, prospettive, suoni e visual lavorano su due livelli. Da un lato ci permettono di sperimentare l’arte e il mondo mentale di alcuni artisti famosi attraverso un viaggio tridimensionale; dall’altro, ci propone un ambiente “pseudo-naturale” che può stimolare emozioni e stati d’animo attraverso un’attenta progettazione degli elementi in gioco.

In questo secondo video, invece, anch’esso fruibile in VR, il nostro orizzonte naturale non è più relegato al nostro pianeta, ma si allarga all’intero spazio. La proposta di un viaggio astrale ai confini dell’universo, ci mostra l’immensità dell’ambiente nel quale viviamo e rimette un bel po’ le cose in prospettiva.

Il virtuale è reale?

questa domanda è sì.
Come mai?
i invito a vedere questo trailer di quelli che sono gli attuali esperimenti che permettono di esplorare l’interazione tra pensiero, virtuale e reale. Nel video qui di seguito si illustra come i nostri pensieri possono modificare l’ambiente che vediamo.
Non è fantastico?

Ora non vi resta che prepararvi e partire per un incredibile viaggio.
Siamo sicuri che con soli 10 minuti al giorno contribuiranno a farvi recuperare le energie, in attesa di poterlo fare di persona in altri luoghi bellissimi.

La condivisione è esperienza ed emozione!

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Recovery Energy

Come vestirsi per fare canyoning?

Ho prenotato una uscita guidata di canyoning. Cosa metto nella borsa? La risposta è semplicissima. Sarà sufficiente: un costume da bagno una maglia termica (come quelle da sci) o un pile leggero un paio di scarpe da ginnastica da bagnare un asciugamano un paio di ciabatte Maglia termina per fare canyoning La maglia termica è utile in quanto fornisce una protezione in più dal freddo dell’acqua e della forra. Il canyoning, infatti si pratica lungo il corso dei fiumi e dei torrenti, spesso incassati, dove il più delle volte non arriva il sole e l’acqua può essere piuttosto fredda. Inoltre, durante l’attività

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Recovery Energy

Canyoning in Molise. Il torrentismo nel Matese: Callora e San Nicola

Il Molise esiste ed è bellissimo. Almeno per la parte che ho conosciuto io andando per torrenti: il Matese. In questo pezzo di regione, ci sono due forre poco conosciute che sono due piccoli gioielli: il Callora e il San Nicola. Il primo si trova a Roccamandolfi e il secondo a Guardiaregia all’interno di un’oasi del WWF. Canyoning in Molise: torrentismo al Callora Il Callora più lungo, meno verticale e con tuffi e toboga, il secondo, un solo tuffo ma con calate alte, in particolare con una sequenza di tre calate molto belle di cui le ultime due di 30

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Cosimo Chiesa

Il tuffo nelle uscite canyoning

Sarà ormai una decina di anni che pratico il canyoning e credo di essere cresciuto molto tecnicamente ed aver accumulato una buona esperienza ma continuo ad avere problemi con i tuffi. Non mi fraintendete, non è che non mi tuffo, ma semplicemente mi costa molto superare una certa altezza (e non stiamo parlando di 20 metri). Non voglio citare l’altezza esatta in questo articolo perché, alla fine, non è importante da quale altezza si salta. Ognuno ha i propri limiti per cui per alcuni un tuffo inizia ad essere problematico a 5 metri per altri a 10 metri. I tuffi

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