Una volta provato il canyoning non si torna più indietro. Già, sappiamo bene l’effetto che fa il torrentismo, ci ha stregati magicamente anni e anni fa e oggi siamo ancora qui ad approfittare gioiosamente delle conseguenze!
La stagione invernale ha tanti pregi come la neve, ma un bel difetto: l’acqua è davvero fredda. Però, dal momento che qui a Recovery Energy – a proposito d’acqua – ci piace vedere il bicchiere mezzo pieno, abbiamo deciso che ciò che sembrava un problema, con un cambio di prospettiva sarebbe apparso un vantaggio.
Così, con il Canyoning alla Forra dei Corbezzoli, abbiamo inaugurato il torrentismo senza acqua!
Che cosa è il canyoning senza acqua
Il canyoning alla Forra dei Corbezzoli è un canyoning secco. Abbiamo individuato questo piacevolissimo percorso tra i Monti Sabini, proprio per non rinunciare al canyoning neanche “fuori stagione”. Essendo una forra secca non occorre indossare muta. Durante l’attività, percorriamo i corridoi di questo canyon, incastonati tra rocce calcaree e circondati da alberi di corbezzoli, attraverso una sequenza di discese in corda adatte ad ogni livello.
Canyoning in centro Italia
Nel post 5 posti meravigliosi che è possibile vedere solo con il canyoning abbiamo già raccontato di alcuni luoghi nel centro Italia dove il torrentismo ha qualcosa in più! Anche nel caso della Forra dei Corbezzoli l’avventura si fa interessante:
- Prima di tutto perché nelle nostre uscite di canyoning vogliamo che i partecipanti siano i protagonisti dell’esperienza: ecco perché insegniamo le tecniche di base del torrentismo, affinché le persone possano vivere l’esperienza di questa disciplina sportiva con consapevolezza, sentendosi parte attiva dell’uscita.
- Poi perché ci teniamo a far divertire i partecipanti in totale sicurezza: per questo Recovery Energy mette a disposizione le migliori Guide Canyoning, professionisti abilitati, con alle spalle centinaia di ore di formazione e di esperienza sul campo.
Inoltre, va detto che l’attrazione naturale della bellezza del territorio circostante aggiunge un altro tassello per completare il mosaico. Infatti, i Monti Sabini sono un sottogruppo montuoso, appartenente al sub Appennino laziale, che fa da contorno alla Sabina laziale. Nel Lazio, interessano sia la provincia di Roma sia quella di Rieti, essendo delimitati a ovest dal Tevere, a nord dal Nera, a est dal Velino e dal Turano, a sud dall’Aniene, con la cima più alta rappresentata dal monte Pellecchia (1.368 metri sul livello del mare).
Corbezzoli: sarà un caso che in italiano sia un’esclamazione scherzosa di meraviglia?